C’era grande attesa per questa misura del pacchetto Pnrr destinato all’agricoltura, ma i primi dubbi dei candidati beneficiari sono emersi già all’indomani della pubblicazione del bando.
Michele Scovazzi, produttore di bovini da carne, uva, foraggi e ortaggi biologici nella azienda agricola Cascina Vecchia di Gamalero (Al) ce lo ha scritto subito, lo scorso marzo, in calce all’articolo pubblicato su Terra e Vita.
Un vero flop
«Il decreto come è stato pubblicato – segnalava – limita fortemente gli interventi per gli allevamenti di bovini da carne. Infatti nell’articolo 2, comma 3 si precisa che la taglia degli impianti sarà quella del consumo aziendale».
«Questi allevamenti hanno consumi energetici limitati, ma tetti di ampie superfici spesso ricoperti di eternit. Questa misura non renderà possibile accedere al bando per queste categorie di produttori».
Una previsione che si è puntualmente verificata. Il bando da 1,5 miliardi di euro per il Parco Agrisolare, ovvero l’installazione dei pannelli fotovoltaici nelle aziende agricole, si è infatti chiuso lo scorso 27 ottobre con una percentuale di adesione molto bassa. Non più di 400 milioni (26%) a causa di limiti nella cumulabilità dei contributi e soprattutto a causa del vincolo dell’autoconsumo.
From Eternit to Energy
«Il messaggio iniziale dato dal Mipaaf – dice Scovazzi – era: togliamo l’eternit dai tetti e installiamo pannelli fotovoltaici, invece le limitazioni (previste solo per la produzione primaria) hanno frustrato anche l’obiettivo di mettere in sicurezza produttori e consumatori togliendo le coperture di amianto».
Un flop che ha spinto Scovazzi, assieme a un gruppo di allevatori, a scrivere al ministro Francesco Lollobrigida per chiedere nuovi criteri nella riattivazione del bando.
«Nel ringraziarvi per l’impegno con il quale vi state dedicando al settore agricolo – scrive l’allevatore alessandrino al Ministro – vorrei portare alla vostra attenzione alcune richieste in merito al cosiddetto bando per il parco Agrisolare che ha riscontrato una scarsa adesione di domande. Penso che queste considerazioni possano essere di giovamento per una rivisitazione della misura».
I tre suggerimenti
I suggerimenti sono articolati nei seguenti punti:
- Destinare le risorse esclusivamente all’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture in eternit;
- portare al 75 % il contributo per lo smaltimento e il rifacimento di tetti in eternit, vista l’esplosione dei prezzi delle materie prime e visto l’aumento della sicurezza sul lavoro derivante da questo tipo di intervento, in virtù di quanto previsto dal Reg. 1305/2013 per gli investimenti in immobilizzazioni materiali;
- in merito alle dimensioni degli impianti da installare per le aziende di produzione primaria, anche se lo stesso regolamento citato limita i sostegni all’autoconsumo aziendale, posto che le attuali condizioni geopolitiche suggerirebbero una possibile deroga a tale restrizione, si richiede si possa installare un numero maggiore di kW posto che l’impianto in oggetto sia messo a disposizione di una Comunità Energetica.